Contro l'ordinanza di custodia cautelare ex art. 300, co. 5, c.p.p. il rimedio esperibile è il riesame
Le Sezioni Unite penali, con la sentenza n.44060, depositata il 03.12.2024, hanno affermato che, nel caso in cui l'imputato, nei confronti del quale sia stata emessa ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, divenuta inefficace per il proscioglimento pronunciato all'esito del giudizio di primo grado, venga successivamente sottoposto, ai sensi dell'art. 300, comma 5, c.p.p., a nuova applicazione della custodia in carcere, il rimedio che egli può esperire per impugnare la relativa ordinanza è quello dell'istanza di riesame ex art. 309 c.p.p.